Persone

Una bussola per orientarsi

31 März 2023

Welfare 2.0: con le nuove foresterie, Ecorott offre ai collaboratori che vengono da fuori un sostegno a tutto tondo

La ricerca di personale, non solo nelle industrie altoatesine, rappresenta un tema cruciale. E molto spesso, come accade anche alla Ecorott, i neo-assunti arrivano da realtà territoriali esterne e molto differenti. Per riuscire a convincere i collaboratori e le collaboratrici a fermarsi, quindi, è necessaria una organizzazione aziendale costruita attorno alle loro esigenze. L’evoluzione del concetto di welfare, una sorta di versione 2.0, diventa fondamentale per rimanere attrattivi e conciliare i bisogni del personale con la volontà di sviluppo imprenditoriale. Di come Ecorott stia affrontando il tema e dei progetti in corso abbiamo parlato con Eleonora Di Marco, responsabile risorse umane dell’azienda di Ora.

Quando è stato introdotto il primo sistema di welfare aziendale da voi e come si è sviluppato negli anni?

Eleonora Di Marco

Cinque anni fa l’azienda, una delle prime a farlo in Alto Adige, ha introdotto un sistema di welfare aziendale. Siamo all’interno di Rete Welfare Alto Adige e ci   appoggiamo a una piattaforma che, anche sulla base dei feedback che chiediamo al personale, implementa continuamente i servizi presenti. Occupiamo circa 80   persone che hanno età, condizione familiare e origini geografiche e culturali diverse. Per questo motivo, abbiamo adattato il welfare aziendale alle esigenze più   diverse, mettendo a disposizione differenti offerte.

Ci può fare qualche esempio?

Andiamo dall’offerta più ludica, dedicata a chi è giovane e non ha famiglia, come i  voucher per concerti, palestre, partite di calcio, gran premi di Formula 1; a quella tipica per chi ha figli o esigenze familiari: i rimborsi per le cure odontoiatriche, vacanze, abbonamenti per lo sci e così via. La filosofia alla base è quella di offrire servizi importanti e innovare, ascoltando le richieste dei collaboratori. Dopo il Covid ad esempio è cresciuta la domanda di farmaci a domicilio, aiuti a distanza per i compiti dei figli, psicologo per il benessere familiare che sono ora nel catalogo. Diamo poi la possibilità di usare il welfare mensilmente oppure di cumularlo per importi più importanti.

Come hanno accolto i collaboratori il welfare?

Il personale ha compreso che è un aiuto per sostenere determinate spese e ne è soddisfatto. Abbiamo voluto costruirlo mettendo al centro i nostri collaboratori ed è stata anche questa la motivazione per cui nel 2022 l’azienda ha conquistato il Welfare Index Pmi 2022, concorso al quale hanno partecipato 6.500 aziende. Dal personale raccogliamo spunti e idee per dare loro concretezza.

Il premio per il Welfare ricevuto dall’azienda

In che modo?

Ad esempio, compiendo un investimento sulla sede che abbiamo elevato di due piani per potervi inserire una cucina comune, molto utile per le esigenze di operai e autisti in particolare. Inoltre, stiamo per completare la realizzazione di stanze da assegnare ai collaboratori a uso foresteria per consentire loro durante i primi mesi in azienda di trovare una sistemazione abitativa. Si tratta di due appartamenti per famiglie  e di altre sette stanze singole. Potranno essere utilizzate anche dai collaboratori già assunti nel momento in cui sorgessero delle necessità. Le abbiamo realizzate con i criteri di Casaclima, con l’aria che si autopurifica, connessione wi-fi e pannelli solari. Sappiamo quanto possa servire un aiuto nelle fasi iniziali per chi da fuori deve affrontare una realtà differente. In azienda, in particolare come Risorse umane, cerchiamo quindi di essere una guida, una bussola per i collaboratori che arrivano da altre realtà. Io stessa vengo da un’altra regione e ho fatto lo stesso percorso: posso mettere mia esperienza a servizio dei nuovi assunti. E il welfare aziendale è un tassello fondamentale per permettere di inserirsi in maniera più rapida e soddisfacente.

La cucina comune