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BioBoom, la nuova bio plastica per le auto

10 Dezember 2020

Röchling Automotive ha messo a punto una bio plastica costituita per almeno il 90% da materie prime rinnovabili. Le sue caratteristiche ce le spiega Fabrizio Chini, ingegnere a capo del team di ricerca che si è dedicato al progetto.

Fornire un materiale sostenibile, di alte prestazioni ad un prezzo concorrenziale per produrre i componenti in plastica nelle autovetture. Questo è l’obiettivo dell progetto di Röchling Automotive che ha portato allo sviluppo di “BioBoom”, una bio plastica costituita per almeno il 90% da materie prime rinnovabili.

L’industria automobilistica sta prestando sempre più attenzione ai principi di sostenibilità. Questo avviene non solo nella corsa all’elettrificazione, ma anche nell’impatto ambientale derivante dalla produzione stessa dei veicoli.

Le auto elettriche sono sostenibili e pulite allo scarico. Tuttavia, il loro impatto ambientale dovuto alla produzione del veicolo aumenta significativamente a causa di un grande dispendio di energia. Questo è necessario in particolare per la fabbricazione delle batterie.

Cercare di abbattere l’impatto ambientale relativo alla produzione del resto dei componenti diventa quindi sempre più importante e qui è intervenuta Röchling Automotive con il suo progetto innovativo.

BioBoom è il nome scelto per la nuova bio plastica in cui “boom” fa riferimento a “boomerang” per rappresentare la circolarità del ciclo di vita della materia prima utilizzata. La fonte principale è infatti lo zucchero estratto da coltivazioni a basso utilizzo di acqua e fertilizzanti senza influire sulla catena del cibo.

 

La bio plastica di Röchling Automotive

BioBoom  è un acido polilattico (PLA) e deriva da una reazione di polimerizzazione di un derivato dell’acido lattico.

Ing. Fabrizio Chini

“Il PLA – spiega l’ingegnere Fabrizio Chini Advanced Development Propulsion Manager a capo del team di ricerca che si è occupato del progetto – è un materiale sostenibile, perché deriva dalla fermentazione dello zucchero. Generalmente il PLA è un materiale inadatto alle applicazioni automotive. Viene normalmente utilizzato per il packaging dei prodotti è un materiale che  teme le alte temperature e non sarebbe  quindi adeguato alla produzione di componenti per le auto. Noi siamo partiti da questo materiale e ne abbiamo modificato e migliorato le prestazioni aggiungendo  additivi ed elaborando una particolare miscela di diversi tipi di PLA. Siamo così riusciti ad aumentarne la cristallinità con effetti postivi sulle caratteristiche meccaniche, termiche e di resistenza chimica. Questo lo rende meno sensibile agli attacchi ambientali e quindi più resistente”. Il prodotto è quindi adatto  alla produzione di componenti interni alla vettura, ma anche nel  motore e nel sottoscocca.

Il progetto di ricerca

Il progetto è iniziato nel 2010. Röchling Automotive ha sviluppato il materiale nel giro di quattro anni. “Abbiamo testato il prodotto su applicazioni reali, ma il mercato all’epoca non era ancora pronto ad accogliere questa innovazione”.

“Le case automobilistiche – spiega l’ingegnere Chini –  vanno infatti con i piedi di piombo quando si tratta di cambiare il materiale di produzione. Per loro, infatti, ciò comporta rischi e costi aggiuntivi. Inoltre, non esiste una legislazione che le obblighi ad utilizzare materiali da fonti naturali. La speranza è che l’Unione Europea incentivi le industrie, in un futuro prossimo, a ridurre le emissioni di anidride carbonica in generale e nello specifico per la produzione di automobili. Attualmente il nostro materiale ha un costo  leggermente superiore alle plastiche derivanti  dal petrolio, ma con una domanda crescente i prezzi possono diventare competitivi. Persino oggi la differenza di prezzo dei componenti da noi prodotti   sarebbe minima, a fronte di un minor impatto ambientale: sostituendo le attuali plastiche con BioBoom si risparmierebbe circa mezza tonnellata di emissioni di anidride carbonica a veicolo“.

Un cambio di prospettiva

Componenti prodotti con la bio-plastica „Bioboom“

Negli ultimi anni – osserva Fabrizio Chini – l’approccio verso il tema di sostenibilità ambientale sta decisamente cambiando e si osserva maggior attenzione da parte delle case automobilistiche. Sempre più spesso esse ne fanno argomento di vendita con azioni di marketing mirate a soddisfare la crescente sensibilità alle tematiche green dei clienti.”

 

BioBoom di Röchling Automotive offre numerosi vantaggi: è per prima cosa un materiale che utilizza poca energia per la sua produzione rispetto alle normali plastiche e ai metalli classici; per secondo nella fase di produzione della biomassa (zucchero) l’impatto sull’ambiente è positivo in quanto  la canna da zucchero cattura anidride carbonica dall’ambiente e bilancia in gran parte le emissioni di CO2 derivanti dalle successive fasi di produzione dei componenti. Per ogni kg di prodotto finito  realizzato in BioBoom abbiamo un’emissione  di solo mezzo kg di anidride carbonica rispetto agli otto kg  emessi durante la produzione di un componente in un materiale plastico tradizionale.

 

Riscontri positivi dalle case automobilistiche

Una maggiore sensibilità in fatto di tematiche ambientali si è tradotta in un maggior interesse da parte delle case automobilistiche verso la plastica bio. “Stiamo ricevendo molti feedback postivi dai costruttori di automobili in cerca di soluzioni innovative come alternativa all’utilizzo delle risorse fossili. L’unicità di BioBoom consiste nella competitività del suo costo rispetto ai materiali tradizionali e nell’elevato contenuto di fonti naturali superiore al 90%. BioBoom è il futuro della plastica bio e Röchling, forte della sua natura pionieristica, è pronta per la sfida. ”