Persone

Come trovare il lavoro giusto

11 Aprile 2023

Unire pratica e teoria, sperimentare, saper ascoltare: l'esperienza di Lorenzo Maccari, giovane tecnologo alle Acciaierie Valbruna.

Un giovane che spiega ad altri giovani come individuare la propria strada lavorativa e continuare a migliorarsi. Unendo le competenze acquisite con lo studio alle esperienze e alle conoscenze raccolte nell’attività professionale. Partendo dalla consapevolezza che la formazione è continua e che è fondamentale ascoltare e continuare a imparare. Si tratta di Lorenzo Maccari, 27 anni, cresciuto a Bolzano, e che dopo le superiori ha deciso di rientrare all’Università dopo un primo anno a Padova. E in Alto Adige ha potuto studiare in tre lingue e entrare in contatto con le aziende del territorio grazie ai progetti di dialogo tra Ateneo e industrie. Due vantaggi che lo hanno supportato nello svolgimento del proprio lavoro, ovvero quello di tecnologo presso le Acciaierie Valbruna. Con lui, reduce da una delle manifestazioni per le scuole di Assoimprenditori in qualità di relatore ai ragazzi delle superiori, abbiamo parlato di quali siano le scelte opportune da compiere per chi esce dalla scuola e intende capire quale è la professione e l’azienda giusta per lui o lei.

Quanto sono importanti la formazione e la pratica?

Lorenzo Maccari

Io sono convinto che serva un ponte tra i due momenti. La formazione passa attraverso l’esperienza sul campo, conoscere la teoria non è sufficiente: quando si esce dall’università si hanno delle competenze che rappresentano solo una base per poterne acquisire di nuove in azienda.

Cosa ritiene sia decisivo per la crescita professionale e personale?

Ampliare la propria rete di conoscenze perché conoscere più persone porta a più opportunità lavorative. Poi: uscire dalla propria zona di comfort e fare il maggior numero di esperienze possibili, il che genera una maggiore flessibilità mentale. Non bisogna mai sentirsi arrivati. Bisogna pensare invece che il miglior investimento possibile è quello nella formazione. L’innovazione e lo sviluppo tecnologico passano sempre dalle competenze delle persone.

Come ha messo in pratica tali suggerimenti?

Ho svolto molti tirocini, prima come disegnatore meccanico ad esempio. Durante gli anni di studio universitario, frequentare diverse imprese e fare differenti esperienze mi ha permesso di capire cosa mi piace e, soprattutto, cosa non mi piace fare. Io ho capito che per me era interessante lavorare in un ambito produttivo. Ho svolto la mia tesi di laurea in ingegneria passando alcuni mesi nelle Acciaierie, dove mi sono appassionato alle attività che vi si fanno. Subito dopo la laurea sono stato assunto e devo dire che quanto appreso in università, a partire dal trilinguismo, è stato utile durante il mio lavoro. Sono tecnologo di reparto una figura il cui compito è conoscere e ottimizzare i processi dal punto di vista qualitativo, quantitativo e della sicurezza.

Qual è il suo approccio al suo ruolo in azienda?

Uno degli aspetti fondamentali è quello di essere umili e sapere che ci sono tante informazioni da conoscere. Fondamentale è l’ascolto e la curiosità verso chi lavora con te e può darti molti consigli utili. Occorre poi sapere che serve costanza e tenacia sul lavoro: applicarsi con continuità è decisivo per poter aumentare le proprie competenze.