“Un territorio attrattivo per imprenditori da tutto il mondo”
Francisco Garcia-Garrido è membro del Direttivo dei Giovani Imprenditori di Confindustria Alto Adige, nonché giovane imprenditore spagnolo a Bolzano da 12 anni. Gli abbiamo chiesto di raccontarci come si trova in Alto Adige e perché ha scelto di impegnarsi nel mondo associativo.
Un territorio favorevole ad attrarre imprenditori e imprenditrici anche dall’estero grazie alla sua identità multiculturale. La prospettiva è quella di Francisco Garcia-Garrido, membro del Direttivo dei Giovani Imprenditori di Confindustria Alto Adige, nonché giovane imprenditore spagnolo. Garcia, che risiede a Bolzano da oltre 12 anni, è amministratore di Himmel Advisors, una società altoatesina specializzata nella consulenza legale e nella compliance aziendale. Gli abbiamo chiesto di raccontarci come si trova in Alto Adige e perché ha scelto di impegnarsi nel mondo associativo
Come si trova qui, in Alto Adige, come imprenditore proveniente da un altro Paese?

Francisco Garcia-Garrido
La mia permanenza qui è stata segnata “dall’accoglienza e dall’impegno della popolazione altoatesina nei miei confronti” ed è per questo che “non mi sono mai sentito diverso ma parte della diversità”. L’integrazione come imprenditore in Alto Adige è caratterizzata da una genuinità e una praticità che risultano più tangibili rispetto a quanto si possa riscontrare in altre parti d’Italia e ciò è reso possibile da un elemento fondamentale della cultura locale: la diversità linguistica e culturale sempre più abituata ad ascoltare e a guardare agli altri con occhi rinnovati e positivi. La cultura altoatesina non solo arricchisce il tessuto sociale, ma rappresenta anche un fattore cruciale nella sensibilità del territorio riguardo alle questioni con cui, in particolare, Himmel Advisors si confronta quotidianamente.
Il territorio ha caratteristiche favorevoli ad attrarre talenti dall’esterno?
L’Alto Adige è un esempio illuminante di integrazione della multiculturalità, anche nel tessuto imprenditoriale. Tuttavia, negli ultimi anni, stiamo assistendo a una fuga di giovani talenti, il cosiddetto “brain drain”, che guardano all’estero come a una terra promessa. I giovani talenti e i futuri imprenditori e imprenditrici vedono l’Alto Adige come una vetrina adornata di gioielli inaccessibili, trascurando che i veri tesori risiedono nella nostra resilienza, nella nostra creatività e nelle innumerevoli opportunità che questo territorio è in grado di offrire. L’Alto Adige rappresenta il futuro e ritengo che possa essere una meta attrattiva non solo per studenti e studentesse, ma anche per imprenditori e imprenditrici provenienti da tutto il mondo.
Quali sono stati il suo percorso scolastico-formativo e quello professionale?
Il mio percorso scolastico e professionale è stato caratterizzato da una ricerca costante di crescita perché mi piacciono le sfide. Iniziando gli studi in giurisprudenza presso l’Università di Huelva, in Spagna, ho avuto modo di approfondire le mie conoscenze in un ambiente ricco di storia e cultura. Ogni mattina, la preparazione per le lezioni universitarie, che iniziavano alle nove, si trasformava in un rituale entusiasta. Accanto allo zaino, non mancavano mai la crema solare e l’asciugamano, pronte per il momento di relax in spiaggia dopo una giornata di studio. Può sembrare insolito, ma in Andalusia, il sole si fa compagnia fino a tardi: alle nove di sera, la luce stilla ancora nel cielo, regalando lunghe serate piene di vita, permettendo di sfruttare al massimo ogni attimo della giornata. All’età di 21 anni, il desiderio di esplorare nuove culture e sistemi giuridici mi ha portato a Trento.

Tramonto all’“Isla Canela” nei pressi di, Huelva. Quest’ultima città è considerata la culla della scoperta dell’America. Da Palos de la Frontera, vicino a Huelva, infatti, partirono le tre caravelle della spedizione di Colombo: era il 3 agosto 1492.
Come è stato l’impatto con l’Italia?
Probabilmente non descriverei l’esperienza come un impatto con l’Italia nel suo insieme, bensì focalizzerei l’attenzione sull’Alto Adige. Italia e Spagna, in molti aspetti, si somigliano grazie alla loro cultura, tradizioni e lingue che le rendono come nazioni “cugine”. Tuttavia, l’Alto Adige possiede una particolarità unica che mi ha affascinato sin da subito ed è per questo che vivo qui da oltre 12 anni. L’incontro con l’Università di Trento ha arricchito la mia formazione, portandomi poi a concludere gli studi in giurisprudenza presso l’Università di Coimbra, Alta e Sofia in Portogallo. La mia specializzazione in diritto amministrativo europeo presso l’Università di Trento ha offerto una base solida per il mio futuro. Dopo aver completato il praticantato presso alcuni studi legali nel Trentino-Alto Adige e ottenuto l’abilitazione per l’esercizio della professione forense all’età di 24 anni, ho conseguito un PhD in Diritto Amministrativo presso l’Università di Trento, approfondendo i principi del diritto amministrativo “trasparenza e partecipazione” nelle big corporation e della Compliance all’interno delle Pubbliche Amministrazioni. Nel corso di tutti questi anni di lavoro, ho appreso una lezione fondamentale: non bisogna mai smettere di essere autentici e di esprimere sincerità, trasparenza e correttezza. Sebbene questo principio venga spesso enunciato e ripetuto, nella pratica risulta raramente attuato. Eppure, la sua importanza è ben superiore a quanto possa apparire a prima vista. Essere fedeli a sé stessi e agire con integrità costituisce il vero fondamento di ogni relazione per l’imprenditore o l’imprenditrice del futuro.
Quali sono le sfide più impegnative nella sua attività?
Le sfide più rilevanti nella mia attività risiedono nella necessità di affrontare un panorama normativo in continua evoluzione e di garantire una compliance sostenibile. È essenziale rimanere aggiornati con le novità, in particolare in ambiti sensibili come la privacy e l’intelligenza artificiale, il che richiede un approccio proattivo e approfondito. Le aziende del futuro devono rinnovare costantemente le competenze del proprio team e investire nella formazione per mantenere la competitività. In altri settori, questo è più evidente: un medico che non si aggiorna sulle tecniche attuali rischia di compromettere gravemente la propria carriera. Un’altra sfida in Himmel è la gestione delle aspettative dei clienti. Ogni cliente ha richieste specifiche e il mio compito è riuscire a trovare un equilibrio tra l’offerta di servizi eccellenti e la tempestività nella consegna. Un’altra sfida è la necessità di far capire ai clienti che i modelli organizzativi privacy, IA, Whistleblowing, anticorruzione, antiriciclaggio e NIS2, tra gli altri non sono solo adempimenti normativi obbligatori ma opportunità per la crescita delle organizzazioni. Se il problema è la fuga di talenti, necessariamente la soluzione dev’essere il valore aggiunto che il nostro territorio e le nostre organizzazioni possono offrire anche tramite l’implementazione di queste norme settoriali. La compliance porta con sé modernità e apertura: due elementi fondamentali per attrarre talenti in Alto Adige.
E la gestione del capitale umano?
Uno degli aspetti più sfidanti in Himmel Advisors è la gestione del personale e la necessità di favorirne la crescita. Questo è un elemento di fondamentale importanza all’interno di qualsiasi società. Un imprenditore si sente veramente realizzato quando il proprio team ottiene vittorie, eppure spesso questo aspetto viene trascurato. L’azienda del futuro, distante dai comportamenti manageriali tradizionali, deve “coccolare” il proprio personale e guidarlo verso l’eccellenza. Questo è possibile solo con il supporto di una leadership ottimista e motivante. Nella mia esperienza, purtroppo, non mi reputo in grado di impartire grandi lezioni, ma ho ben chiaro cosa non farei mai con il mio team. Credo che la comunicazione aperta, l’inclusione nelle decisioni e il riconoscimento dei risultati siano essenziali per elevare la coesione del gruppo e ottenere successi condivisi, rendendo ogni membro partecipe del viaggio verso l’obiettivo comune.
Cosa significa per lei essere Giovane imprenditore?
Essere un giovane imprenditore implica, per me, una significativa responsabilità personale, sociale e morale, accompagnata da un impegno costante nell’affrontarla con consapevolezza. Il giovane imprenditore gioca un ruolo cruciale nella guida della propria comunità, della città, della regione e del Paese in cui opera. Per svolgere questo compito con efficacia, è fondamentale ascoltare, apprendere e anche sbagliare, poiché ogni esperienza, positiva o negativa, rappresenta un’opportunità di crescita. A prima vista, essere un imprenditore può sembrare simile a brillare come una stella nel firmamento dell’imprenditoria: sempre luminosa, paziente e pronta a risplendere. Tuttavia, è essenziale riconoscere che anche una stella può perdere il suo splendore durante le notti tempestose. Ci saranno occasioni in cui gli sforzi compiuti non saranno evidenti e il riconoscimento potrà sembrare distante. Un imprenditore deve accettare questa realtà in modo sano e consapevole, affrontandola con pragmatismo e determinazione, rendendosi conto che le sfide fanno parte integrante del percorso verso il successo.
Come ha costruito il suo percorso?
Ho costruito il mio percorso da zero, e sono orgoglioso di ciò che ho realizzato in poco tempo, un traguardo che va oltre il semplice impegno personale. Questo è stato possibile grazie all’Alto Adige, un territorio che sostiene e promuove l’innovazione e l’integrazione. Tuttavia, rifletto spesso sulla fortuna di trovarmi in questa situazione, consapevole che ci sono innumerevoli persone in tutto il mondo — più intelligenti, talentuose e capaci di quanto io possa essere— che non hanno avuto accesso alle stesse opportunità.
Cosa le piace fare nel suo tempo libero?
Nel mio tempo libero, ho sempre coltivato una profonda passione per la pittura e la scrittura di poesia. Ho avuto il privilegio di organizzare mostre d’arte insieme ad altri artisti emergenti e, inoltre, ho pubblicato diversi libri di poesia. Purtroppo, negli ultimi anni, a causa dei numerosi impegni legati al lavoro, ho progressivamente abbandonato queste attività creative. Questo è un comune dilemma per chi intraprende un percorso imprenditoriale. Tuttavia, le ore trascorse in ufficio, che spesso si estendono anche ai fine settimana, mi hanno costretto a riflettere sull’importanza di uscire da spazi chiusi e riconnettermi con il mondo esterno. Per questo motivo, da qualche anno, ho scoperto la bellezza della ricerca di porcellana antica e della collezione di francobolli tematici che ritraggono oggetti di porcellana. Questa nuova passione, oltre a offrirmi un modo per esplorare e apprezzare la bellezza dei dettagli, si allinea con il mio spirito creativo e investigativo. A volte rifletto sul fatto che sia fondamentale riscoprire le origini delle cose, anche materiali, in contesti diversi, proprio come avviene nella mia esperienza personale.