Persone

Sì, viaggiare

10 Gennaio 2023

Sapere le lingue in un'azienda globalizzata come la TTControl porta a tessere relazioni letteralmente con tutto il mondo

“Sì, viaggiare” cantava Lucio Battisti. Un brano musicale che fa rima con Thomas Liensberger. Il 36enne di Bressanone da alcuni anni è alla TTControl in cui è arrivato dopo gli studi universitari e l’esperienza in un’altra impresa, circa 8 anni fa, e da allora ha fatto strada. Dopo aver sviluppato applicativi con sicurezza funzionale e aver organizzato e eseguito training tecnici in vari Paesi del mondo, è ora al vertice del Team Technical Sales, nato quattro anni fa. Un incarico che prima della pandemia lo ha portato a fare trasferte all’estero per un totale di 140 giorni effettivi e 100 voli annui. E che fa comprendere come la conoscenza delle lingue e l‘intraprendenza siano due elementi essenziali per essere una persona capace di dialogare con i clienti sparsi letteralmente in tutto il mondo.

Signor Liensberger, come è viaggiare in aereo per  ben 100 volte in un anno?

Si tratta di una attività molto intensa e che sicuramente rende le giornate di lavoro diverse l’una dalle altre. Noi come Team Technical Sales abbiamo il compito di seguire i clienti nostri e di supportare tecnicamente le due azioniste la TTTech e Hydac. E le aziende da seguire sono in tutto il mondo, dalla Cina agli Usa, da Singapore all’Australia. Ecco perché per poterli seguire nel 2019 avevo toccato 140  giorni all’estero in un anno. Ora che le videoconferenze sono maggiormente diffuse e accettate, direi che quelle cifre si sono dimezzate, anche se restano sempre importanti. I viaggi ci servono per stare vicini ai clienti e stringere rapporti a livello internazionale. Ovviamente non c’è tempo per poter visitare i luoghi in cui si va: i tempi non lo permettono.

Voi qui in TTControl dovete di fatto sapere tre lingue almeno per esigenze di lavoro?

Italiano e tedesco sono sì importanti in base al Paese di cui ci si occupa, ma l’inglese è fondamentale. Nei miei viaggi di lavoro verso i clienti esteri ovviamente uso l’inglese, penso all’Australia o a Singapore, agli Usa come alla Cina. Ma anche all’interno della sede di TTcontrol a Bressanone la lingua di Shakespeare è fondamentale. Tanti colleghi provengono dall’estero e parlano inglese. Un esempio è il Team emerging technologies guidato da Stefan Steinmann, con informatici dall’Asia e dal Sud America.

Insomma, nel vostro lavoro c’è una grande varietà di temi e di persone con cui vi relazionate?

Nel nostro Team Technical Sales siamo in cinque, in azienda in totale siamo una quarantina. La cosa più bella del mio lavoro è la possibilità di fare ogni giorno cose diverse e mai di routine. L’azienda si occupa di fornire soluzioni per far muovere le macchine off-highway come le gru, i battipista o i mezzi antincendio agli aeroporti, solo per citarne alcuni. Centraline, interfacce uomo-macchina e anche soluzioni telematiche fanno parte di queste attività. Andare dai clienti e trovare loro soluzioni che li soddisfino è una parte del lavoro che gratifica.

Uno dei robot Rosenbauer equipaggiati dalla TTControl