Aziende

I collaboratori modellano il welfare aziendale

4 Luglio 2023

In Markas le azioni sul benessere di personale e familiari tengono conto delle esigenze interne frutto di un ascolto costante dei collaboratori

Mettere al centro il benessere dei collaboratori, le loro necessità, la crescita personale e professionale e il bilanciamento tra impegno lavorativo e famiglia. In Markas si tratta di un percorso che dura da molti anni e che si alimenta da sempre dell’ascolto e del dialogo con i collaboratori e le collaboratrici. L’anno scorso è stata introdotta l’indagine di clima che ha coinvolto i 9.000 collaboratori in Italia. Un modo per estendere e rendere ancora più ampio il dialogo con il personale su temi sempre più decisivi per attrarre e mantenere in organico le persone. Del modello di welfare aziendale in Markas abbiamo parlato con Alessandro Cench, da undici anni in azienda nella quale ricopre la funzione di Responsabile Selezione, Organizzazione e Progetti HR.

 

L’operazione ascolto dell’anno scorso è la prima organizzata in maniera così estesa e in autonomia?

Alessandro Cench

Nel 2014 c’era stato un sondaggio svolto da terzi tra il nostro personale e che era funzionale alla valutazione dell’impresa durante l’allora edizione del “Great place to work”. Questa indagine è la prima gestita in autonomia e ha permesso di dare voce a ciascun collaboratore, evidenziando gli aspetti aziendali su cui intervenire con l’obiettivo di migliorare l’ambiente di lavoro. Markas ha ascoltato gli spunti pervenuti, progettando e mettendo in pratica azioni concrete a favore del benessere dei propri collaboratori.

Ci può fare qualche esempio in questo senso?

Seguendo le indicazioni emerse dall’indagine sono nati progetti specifici o sono stati affinati quelli esistenti. Come il programma di orientamento e crescita personale gratuito destinato ai figli dei collaboratori e dedicato ai giovani tra i 18 e i 29 anni. O quello che punta a migliorare l’interazione e la comunicazione tra sedi e appalti Markas. O ancora un altro che prevede che i collaboratori propongano delle idee per migliorare l’azienda nelle sue attività interne ed esterne. Le più interessanti vengono messe in atto e ai proponenti viene assegnato un compenso di 700 euro.

L’investimento nel welfare aziendale è un dato storico di Markas?

Sì, l’impresa è familiare ed è oggi alla sua seconda generazione e da sempre è attenta al tema della conciliazione tra vita e lavoro. Il principio che sta alla base è l’attenzione al benessere del collaboratore il quale è centrale per fornire il servizio aziendale. Se la persona si trova in un ambiente aziendale soddisfacente anche la sua motivazione sul lavoro sarà maggiore.

Una attenzione al personale che non si è fermata neanche durante la pandemia?

No, anzi. Durante la fase più difficile del Covid abbiamo anche aggiunto una consulenza psicologica gratuita per coloro che ne avessero avuto necessità.

Come concretamente cercate di permettere la conciliazione tra vita e lavoro?

Abbiamo una organizzazione del lavoro su turni per coloro che sono nel campo della produzione e dei servizi che permette di gestirsi le giornate con orari part-time. Per la componente impiegatizia la flessibilità è collegata, tra l’altro, al fatto che durante il giorno le fasce vincolate di presenza siano dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 17. Ci sono poi tanti benefit aziendali come la scontistica su migliaia di offerte di servizi e prodotti, l’istituto delle ferie solidali per i colleghi in difficoltà. Una attenzione che ha permesso all’azienda di essere certificata Family Audit,  segno di un ambiente di lavoro su misura dei collaboratori e che possa rispondere ai loro effettivi bisogni.