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“Ci hanno messo sul trampolino e noi ci siamo tuffati in mare aperto”

10 Ottobre 2023

La De.Co.Bau festeggia i 40 anni: una storia all'insegna della volontà di riscatto e del coraggio di guardare al futuro con ottimismo e spirito di innovazione.

“Ci hanno messo sul trampolino e noi ci siamo tuffati in mare aperto”. Renzo De Luca riassume così il momento decisivo per l’avvio dell’impresa De.Co.Bau Srl arrivata quest’anno a festeggiare i 40 anni di attività celebrati con una festa assieme a tutti i collaboratori, le collaboratrici e le loro famiglie. Era il 1983 e assieme a Renato Conci la strada davanti a loro e agli altri collaboratori dell’azienda in cui avevano lavorato fino ad allora non era semplice. L’impresa di cui erano collaboratori, a seguito delle incertezze dovute a una fase economica con l’inflazione a due cifre, decise di non proseguire. E allora davanti a Conci e De Luca si aprì la chance del salto nel mare aperto: passare da dipendenti a imprenditori. Una vicenda a suo modo esemplare di coraggio, sacrificio del lavoro e voglia di intraprendere che ci siamo fatti raccontare dallo stesso De Luca.

Prima e seconda generazione in azienda: da sinistra Andrea e Renzo De Luca, Nicola e Renato Conci

Come è nata la De.Co.Bau?

Renzo De Luca alla festa per i 40 anni dell’impresa

Io e Renato Conci eravamo tecnici dell’impresa Rech che aveva deciso di chiudere: decidemmo di convocare i dipendenti più responsabili per una riunione chiarificatrice, dove poter fare il punto della situazione e valutare le prospettive future. Noi pensavamo di poter fondare una nuova impresa, anche perché potevamo contare sul bagaglio di esperienza e professionalità accumulate negli anni. E così abbiamo deciso di aprire la De.Co.Bau il cui nome è la sintesi delle iniziali dei nostri cognomi.

 

 

 

La prudenza vi ha accompagnato sin dai primi passi dell’azienda?

Sin dall’inizio. Prima di chiedere agli altri colleghi dell’azienda precedente, abbiamo svolto verifiche approfondite con un commercialista e con la signora Marisa Ziller che si occupava delle paghe. Per questo abbiamo iniziato con lei e altri 10 operai. Abbiamo sempre evitato di fare il passo più lungo della gamba. E la solidità e la prudenza hanno consentito di resistere alle fasi di mercato non semplici che ci sono state anche nel comparto edile altoatesino. Oggi siamo arrivati a 40 anni di attività con una cinquantina di collaboratori, di cui le maestranze che operano nei cantieri sono tutte di madrelingua tedesca della Val Passiria.

Un altro momento della festa per i 40 anni dell’impresa: alcuni dei dipendenti premiati per gli oltre 20 anni in azienda

Un risultato importante

Sì, e raggiunto grazie ad un notevole spirito di abnegazione e alla volontà di raggiungere quello che secondo noi è l’obiettivo vero di un imprenditore ovverosia la vitalità dell’impresa e la sua unità interna, dal vertice alle maestranze. Anche a scapito della rincorsa all’utile immediato.

 

Il campo di Padel a Pineta di Laives

Qual è stata l’evoluzione dell’attività aziendale?

La De.Co.Bau acquisì subito i primi lavori nella zona di Moso, con la realizzazione della strada per Pfelders, seguiti poi da altri lavori nei comuni limitrofi. Inoltre, portò a termine i lavori dell’impresa Rech che erano rimasti in corso d’opera. Nel giro di pochi anni la nostra impresa assunse la sua forma standard attuale, sviluppandosi poi nel settore dei lavori stradali, delle infrastrutture e della muratura in genere, a cui più recentemente si è aggiunta anche la realizzazione di campi sportivi.

Il campo di calcio in via Resia a Bolzano

Quali opere sono state per voi quelle più importanti?

Per noi tutte le opere sono uniche. Che si tratti di una casa, una galleria o una diga. Il bello per noi è che tutte le costruzioni hanno le loro particolarità. E, soprattutto, che il sacrificio che si fa, porta al piacere nel creare qualcosa che domani resta. Ma se ne devo citare alcune, direi i sottoservizi dell’area Firmian, la variante di Merano, lo svincolo Mebo di Lana, il primo allungamento dell’aeroporto di Bolzano e i dieci campi da calcio di cui tre a Bolzano (a Maso della Pieve e i campi Resia) e gli altri nei Comuni limitrofi.

Un’opera realizzata dalla De.Co,Bau srl in Val Passiria: il ponte Formazon a Moso

 

Come vede il futuro dell’azienda alla luce della vostra storia?

Guardando ai nostri primi 40 anni direi che lo spirito di sacrificio e la sobrietà ci hanno consentito di svilupparci negli anni e di restare sul mercato. Inoltre, è fondamentale la sinergia tra impresa e collaboratori con i quali c’è un rapporto profondo: siamo come una famiglia. Per tutti questi motivi, le prospettive per il futuro sono solide. E l’ingresso già da alcuni anni di Andrea e Nicola, ossia di mio figlio e del figlio di Renato Conci, rafforza la nostra attività d’impresa e le dà un orizzonte di altri lunghi anni. Così da mantenere viva la storia della De.Co.Bau, che c’era tempo fa, c’è adesso e ci sarà anche domani.